Il governo sudcoreano ha messo a disposizione un’area per un futuristico disegno di riqualificazione e costruzione di una nuova eco-città autosostenibile
Capofila del progetto sarà la multinazionale sudcoreana Samsung; l’azienda, tra i grandi leader mondiali dell’elettronica, ha dichiarato l’intenzione di investire 7 miliardi di dollari per la costruzione di un enorme complesso che vanterà un parco industriale eco-energetico, un generatore eolico, quartieri residenziali alimentati ad energia solare, un quartier generale di ricerca e abitazioni per 20.000 persone che ivi saranno impiegate. La zona in cui sorgerà l’eco-town è la palude del Saemangeum, bonificata nel 2006 dal governo grazie alla costruzione della più lunga diga artificiale mai realizzata (33km) strappata definitivamente alle acque del Mar Giallo; l’esecutivo spera così di recuperare la superficie di circa 325 km², quasi tre volte l’area metropolitana di Napoli, e così destinarla alla costruzione di infrastrutture per l’agricoltura, il turismo e per complessi industriali ecosostenibili.
Samsung non sarà però l’unico investitore: la OCI, tra i più grandi produttori di polisilicati per la realizzazione di pannelli fotovoltaici, ha garantito un impegno di 9 mllioni di dollari lungo i prossimi 9 anni. I lavori inizieranno nel 2021 ed i cantieri potranno considerarsi chiusi verosimilmente vent’anni dopo.
Permangono comunque forti dubbi da parte degli ambientalisti che hanno da sempre contestato la costruzione della diga artificiale che ha distrutto l’ecosistema locale: sarà davvero una eco city o solo un modo per “lavarsi” la coscienza da parte del governo Sud Coreano?
Sarà ma le città ad impatto zero, mi piacciono, quando l'energia è pulita e libera non c'è bisogno di fare guerre per accaparrarsi l'energia. Quello che mi piace è che l'uomo oggi inizia a pensare ad un futuro ecosostenibile. Bisogna quindi parlarne, creare cultura, informazione, perchè quando il mondo sarà ad impatto zero, l'uomo avrà fatto un grandissimo passo in avanti verso la pace.
Magari anche l'eco sostenibile può diventare un affare; ma se è un bene, niente male.
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