Peter Gabriel - Biografia dalle origini alla Real World

Sono passati degli anni da quel giorno del 14 dicembre 1999 quando scrissi questa biografia per una serata dove oltre che raccontare di Peter Gabriel si ascoltavano i vinili dei dischi dei Genesis fino ad US, Sarebbe dovuto uscire a breve il disco UP e le notizie sui brani contenuti non erano ancora certe.

questa la biografia raccontata quella sera

Peter Gabriel dalle Origini alla Real World



... Era la sera del 14 Dicembre 1999, quando il Forum Musica di RecSando con la collaborazione di RadioCodaRitorta, decisero di scendere in piazza per raccontare a tutti, notizie e musica sull'autore, poeta, innovatore, "tecnonauta"...Peter Gabriel, in una stanza chiamata in codice 6x4, la mitica sede di C.I.Co.
( Cultura Informazione e Comunicazione)
La Biografia, raccontata in quella sera...


Peter Brian Gabriel è nato a Cobham nel Surrey, il 13 febbraio del 1950, cresciuto in campagna, andava a scuola in bicicletta e giocava nei campi insieme ai figli dei contadini, rincorrendo farfalle e libellule, sognando ad occhi aperti, visualizzando scene di battaglie in miniatura tra i fili d'erba. ( immagini che si tenne poi a mente quando da grande le rappresentò nella suite, che dura tutta la seconda facciata dell'album Foxtrot dal titolo Supper's Ready).
Iniziò sin da bambino a prendere lezioni di pianoforte, anche se il suo strumento preferito era la batteria.
Frequentò un college privato, esperienza che detesta tutt'oggi. Solo la sua passione per la musica alleviò l'opprimente e disciplinata vita del college.
Durante le vacanze estive andava quasi sempre nella casa vittoriana del nonno, ripresa poi nella canzone Musical Box, dove insieme alla sorella Anna amava rovistare nel solaio, in un baule ricco e incredibilmente pieno di vecchi costumi del nonno.
Qui inizio' la sua passione per rappresentare se stesso, esprimendosi attraverso mille travestimenti, che quando poi diventò grande, usò con vera abilità per rappresentare la musica anche teatralmente durante i concerti dei Genesis.
Da piccolo ascoltava moltissimo Otis Redding, James Brown, Nina Simone la musica soul in generale, e poi i Beatles (l'album di debutto dei Beatles fu il primo album acquistato da Peter), e poi ancora ascoltava i Bluesbreakers di John Mayall (il primo concerto visto da Gabriel) e ancora il beat dei Kinks, Yardbirds e Rolling Stones.
Ad undici anni scrisse la sua prima canzone intitolandola Sammy The Slug, Sammy il lumacone, la prima delle sue frequenti ossessioni animalesche.
Non e' corretto' affermare che il suo primo gruppo furono i Genesis, in quanto in realtà il Gruppo, non nella formazione che siamo abituati a conoscere ma con i componenti Banks Gabriel Stewart, si chiamava Garden Wall. (1965)
Si sciolgono subito e nel 1966 con Banks, Stewart, Phillips, Rutherford nascono i New Anon
ERA GENESIS 
Nel 1967 ancora studenti e minorenni i Genesis firmano un contratto con la DECCA
Usci il primo singolo Silent Sun nel 1968, senza fare poi tanto successo.
Nel marzo 1969 con l'etichetta Decca esce FROM GENESIS TO REVELATION, un album dove non si può dire che i suoni fossero propriamente Genesis, dove il gruppo s'ispirava ai più conosciuti Moody Blues, Nice, al folk rock di Cat Stevens e ai Family, dal quale Gabriel s'ispirò moltissimo per il modo di cantare ed usare la voce.
Nell'ottobre 1970 esce l'album Trespass con un pezzo in esso contenuto, dal titolo The Knife, un brano ben costruito veramente originale per l'epoca, rappresentato dal vivo, arriva a toccare ben 19 minuti, mostra il volto inedito di Peter nella storia incalzante di "un rivoluzionario in preda ad un delirio di potere" fa trasformare il personaggio in un aggressivo animale da palcoscenico che sprigiona tonalità gutturali e vibrati alla ROGER CHAPMAN, il selvatico leader dei Family. Non siamo ancora alla formazione che caratterizzo' i Genesis per lungo tempo, fino alla fuoriuscita di Gabriel dal gruppo.
Sembra un'eternità, ma la formazione classica dei Genesis si formò nel 1972 con l'uscita dell'album Nursery Cryme e cesso' di esistere nel 1975.
La formazione classica: Banks, Rutherford, Collins, Hackett, Gabriel.
LA MASCHERA:
La maschera diventa mezzo di espressione della propria personalità.
Nella cultura occidentale, la maschera serve abitualmente a nascondersi, mentre in altre culture serve a ESPRIMERSI.
In Africa o in Indonesia, per esempio, si afferma la propria personalità dipingendosi una maschera sul viso; e Peter si e' ispirato a questo tipo di comportamento per presentare una faccia di se nella quale si sentisse a suo agio. Peter assistendo ad una esposizione di maschere da tutto il mondo si rese conto di quanto fosse sorprendente vedere bambini che arrivavano timidi e nervosi e si trasformavano completamente dal momento che indossavano una maschera. Il Gabriel privato molto timido e riservato si trasforma sul palco per diventare estroverso, rappresentando con maschere e gestualità e ora con luci suoni, filmati, i MONDI reali e immaginari accompagnandosi con movimenti delle mani e degli occhi, passi di danza; il tutto legato a formare un tutt'uno trascinante e travolgente come un'onda che ti avvolge e ti lascia stupefatto e senza fiato.
Fu proprio con Nursery Cryme che iniziarono le rappresentazioni, i travestimenti, i costumi di scena, usati abilmente da Gabriel durante i concerti, e continuarono da qui fino a The Lamb Lies Down On Broadway
La testa di Volpe in abito rosso di Foxtrot, la Britannia di Dancing with the moonlit Knight, lo Slipperman (uomo appartenente ad una genìa sfigurata, mostruosa creatura bitorzoluta dagli enormi genitali gonfiabili) il vecchio bambino di Musical Box in Nursery Cryme, gli uomini pipistrello, gli uomini fiore, gli uomini rombo, simboli e figurine di un teatrino surreale e umorisitico che strizzava l'occhio a Lewis Carroll, (autore d'alice nel paese delle meraviglie) alla commedia dell'arte, ai Monty Python (un gruppo di comici) e alla mitologia classica. Suoi per la maggior parte i personaggi immaginari e fiabeschi, grotteschi e crudeli che popolavano le canzoni dei Genesis.
Infatti, basta osservare la copertina di Nursery Cryme con il personaggio Cynthia, la quale gioca a croquet usando teste mozze come palline: poi il personaggio Winkler, il perfido e viscido agente immobiliare di Get'em Out By Friday; i gangster da caricatura somiglianti a quelli tratteggiati sulle strisce di Dick Tracy, che si muovono sulla sceneggiatura della canzone The Battle of epping Forest, le figure mitologiche (Tiresia, le Lamia, Ermafrodito, Salmacis) che popolano le sonanti mini-sinfonie del quintetto, fino a Rael, il proto-punk del Bronx d'origine portoricana che imbratta i muri della metropolitana con la vernice spray e siamo al momento in cui non assistiamo più a rappresentazioni fiabesche, ma a far da sfondo alla scenografia di The Lamb Lies Down On Broadway, vediamo i fetidi paesaggi urbani di New York iperrealista, simbolo di decadenza e corruzione che si contrappone all'immagine candida e sacrificale dell'agnello. Rael s'imbatte in personaggi mostruosi, affronta la morte, è proiettato in altre dimensioni e infine risucchiato in una nebbia purpurea.
Il tema principale e' quello della trasformazione, la musica più secca, nervosa, concisa, molto distante dall'eleganza formale che caratterizzava i dischi precedenti. Peter difende con tutta la sua forza quest'opera rock (ben due LP che contengono canzoni, legate l'una all'altra, e qualcuno ama dire che questo e' il primo album solista di Gabriel, accompagnato dai Genesis) L'idea di Gabriel era quella di rappresentare The Lamb con un'opera cinematografica dove il pubblico potesse diventare parte attiva, ma questa idea poi per scarso budget, non fu portata avanti…anche se Gabriel a dire il vero non l'ha mai abbandonata..
I suoi travestimenti colpirono molto le riviste musicali, tanto che la sua "faccia" fu all'epoca, quasi sempre in copertina.
Con l'album Lamb Lies Down On Broadway, i Genesis raggiungono l'apice del successo internazionale, ma il vero motivo per il quale i fans andavano ai concerti era vedere il personaggio Gabriel, era lui al centro dell'attenzione colui che era il più bombardato dai giornalisti, lui cosi' schivo era al centro dell'attenzione.
Con questa lettera aperta pubblicata sul settimanale Melody Maker Peter Gabriel annuncia nell'agosto del 1975 la sua decisione di abbandonare i Genesis. Qualche mese prima, in maggio, era salito per l'ultima volta sul palco con la band a St.Etienne, data conclusiva del Tour di The Lamb Lies Down On Broadway, 102 estenuanti repliche in giro per il mondo.
" ho fatto un sogno, un sogno ad occhi aperti. Poi ne ho fatto un altro, in cui avevo il corpo e l'anima di una rock star. Quando ho cominciato a non sentirmi più a mio agio l' ho riposto nel cassetto.
Credo che l'uso dei suoni delle immagini visuali possa essere sviluppato per realizzare molto di più di quanto noi abbiamo fatto, ma ragionando in termini generali, è necessaria una direzione chiara e coerente che il nostro sistema collegiale  pseudodemocratico non era in grado di fornire.
Come artista ho bisogno di assorbire una gran varietà d'esperienze. E' difficile rispondere all'intuizione all'impulso nell'ambito della pianificazione a lungo termine di cui il gruppo aveva bisogno.
La crescita di denaro e di potere, se fossi rimasto, mi avrebbe inchiodato al palcoscenico.
Avevo cominciato a pensare in termini di business; molto utile per un musicista più volte scottato in passato, ma trattare i dischi e il pubblico in termini di denaro mi stava allontanando dagli uni e dagli altri.
Il mio futuro nella musica, se ce ne sarà uno, sarà nel maggior numero di situazioni possibili "
PETER GABRIEL SOLISTA 
DOPO I GENESIS, come sempre Gabriel parla attraverso le sue canzoni.
( Gli attori se ne sono andati. Restiamo solo io e te (Here Comes The Flood)
Nel 1977 esce il suo primo album solista, ma prima di questo vediamo ricomparire sulla scena musicale Peter con una reinterpretazione di Strawberry Fields Forever dei Beatles, per la colonna sonora di All This And World War Two, un film che consiste in spezzoni documentaristici sulla seconda guerra mondiale, ciascuno accompagnato da una diversa canzone dei Beatles, rifatta da altrettanti diversi personaggi. Il contributo di Gabriel e' molto ridotto, oltre che insoddisfacente, vista la produzione eccessivamente sinfonica, che rasenta il melenso.
Gabriel decide dopo l'abbandono dei Genesis di fare le cose con assoluta calma ed esce il suo primo album dopo che i Genesis ne avevano prodotti ben altri due (Trick of the Tail e Wind & Wuthering)
Il disco di Gabriel e' un disco meditato, ricercato, eterogeneo negli stili e nelle atmosfere. Senza titolo nome in codice CAR
La musica di Gabriel non appartiene agli anni 50, 60, o 70, non appartiene al tempo come una delle sue dimensioni.
Si può dire che la musica di Peter e' futuristica, le sue composizioni non sono semplici riarrangiamenti di suoni, ma suoni in costante evoluzione. Sinfonie, quartetti vocali, musica folk, sintetizzatori, accordi "potenti", percussioni latine, fox trots, presi uno per uno o tutti insieme, Gabriel trova il modo di usarli tutti e altro ancora.
" Ora vi domanderete, cosa c'è di così speciale in questo tale ?"
Tutti sono capaci di fare un minestrone di suoni, ma Peter Gabriel va oltre, il disco e' uguale e costante, la miriade di suoni è strettamente legata assieme in un puzzle di dimensioni e direzioni infinite.
L'errore che si può commettere e' ascoltare l'album canzone per canzone, notando gli effetti speciali e le particolarità di ogni pezzo, ma il disco ascoltato nella sua globalità contiene un'affermazione di assai maggior portata, un'affermazione di personalità.
Il tour del primo album inizia in sordina il 5 marzo a Passaic nel New Jersey e come supporter ci sono niente meno che i Television di Tom Verlaine.
Abbandona la maschera e tutto ciò che può ricordare i trascorsi genesiani e compare con una tuta da jogging bianca e niente altro.
Il Concerto inizia con una versione acustica di Here Comes The Flood, solo piano, Robert Fripp lo accompagna alla chitarra nascosto nell'ombra, seguono via via tutte le canzoni dell'album e ci sono anche due pezzi nuovi, On The Air, e una strana Song Without Words, c'è poi la ripresa di un classico dei Kinks, All day and All Of The Night e un altro classico di Marvin Gaye, Ain't The Peculiar.
" Mentre osservava la confusione sul pavimento, un piccolo cucchiaio emerse dal tappeto e annunciò la sua presenza con un colpo sul duro pavimento di legno. Il grosso scarpone si accorse del cucchiaino e ne comunicò la presenza all'uomo grasso. L'uomo raccolse il cucchiaino e propose al suo amico pigro di raccogliere un po' della roba sparsa sul pavimento. "Perché non la tiriamo su? " disse. E lo fecero. Perché no…?"
Con questa storiella (ma e solo un episodio fra i tanti) Gabriel introduceva un'altra delle nuove composizioni del set, Why Don't We. E' sta eseguita solo una dozzina di volte, mai pubblicata su nessun disco ufficiale e come per le altre "novità" di sera in sera ne variava il testo, le strofe, l'arrangiamento. L'unico punto fermo riconoscibile anche oggi a distanza di tempo è un accenno che fu ripreso poi sul terzo album, nel finale di Family Snapshot (Come back mum and dad)
E' un peccato che questa bellissima canzone non sia mai stata elaborata e conclusa per conto suo, uno dei più bei pezzi in assoluto di Peter Gabriel fino all'anno 1982.Può essere considerata una sintesi, in sei minuti di tutto ciò che Peter aveva fatto nei dieci anni precedenti, ciò che i Genesis avrebbero sempre voluto fare senza mai riuscirci! In questo pezzo c'è tutto: il flauto, il synt in sottofondo, le tastiere imponenti e maestose, l'atmosfera surreale e sanguigna, la melodia delicata e sognante.
Nel Tour non si fanno concessioni al passato se non per l'ultimo bis. Indossato nuovamente il giubbotto di pelle nera, sul palco c'è Rael, l'eroe di The Lamb che canta a squarciagola " VEDO FACCIE E TRACCE DI CASA MIA, DI NUOVO A NEW YORK"
La band sul palco è molto compatta, oltre a Robert Fripp che si fa presentare come DUSTY ROADS (Strade Polverose), sempre alla chitarra c'è Steve Hunter, al piano Phil Aaberg, alle tastiere elettroniche Larry Fast, alla batteria Allan Schwartzberg, alle percussioni Jim Maelen e al basso Tony Levin. Questi poi sono gli stessi musicisti che hanno partecipato alla registrazione del primo disco.
Il Primo disco è prodotto da Bob Ezrin produttore di Alice Cooper, dei Kiss, produttore dell'album Berlin di Lou Reed
Nel testo di Here Comes The Flood non è Gabriel a parlare in prima persona ma Mozo. Alter Ego immaginario e misterioso ben noto ai fan della prima ora: Una specie di segreto compagno di giochi, un estraneo piovuto da chissà dove che vive in una catapecchia ai margini del villaggio e che cerca di comunicare col mondo circostante affidando i suoi messaggi destabilizzanti alle onde di una radio pirata (fosse nato qualche hanno dopo, l'oceano anarcoide di Internet sarebbe stato il suo ambiente naturale)
Mozo è un personaggio fittizio che arriva dal nulla, sconvolge le vite delle persone che incontra provocando una trasformazione nelle loro esistenze, per poi scomparire. Mozo è un personaggio che compare sotto diverse sembianze e luoghi differenti.
1978 Il Secondo album sempre senza titolo, raffigura Peter Gabriel con dei graffi che gli ricoprono in parte il volto
(nome in codice Scratch)

E' qui che per la prima VOLTA VEDIAMO APPARIRE Mozo, nella canzone On The Air.
" Costruita nel ventre dei rifiuti presso il fiume, si trova la mia cabina,
fatta dai rifiuti che tiravo fuori dal cumulo, con le mie proprie mani gentili
Ogni notte, torno alla baracca e son sicuro che lì non c'è nessuno
Metto su l'antenna, cosi posso andare in onda
Vado in onda in onda in onda
Ogni mattina esco all'alba con i nani e vagabondi
Per una silenziosa comunione illuminata dall'alto da lampade al sodio
Ogni persona che incontro per strada si comporta come se non esistessi
Ma sapranno tutti chi sono perché posso trasmettere
Vado in onda in onda in onda
Lasciando la macchina giù nel viottolo coperto di foglie
Buttando fuori Tarzan per la mia Jungle Jane
Nessuno in vista
Da Capitan Zero e il marchio di super eroe
Aspettando una chiamata
Oh non è facile
Non è facile
Esser veri amici
Non datemi i vostri pivelli tirati su a bistecche, pivelli
Mezzo vivo su un vuoto rumore bianco, rumore bianco
Sono potente, sono fiero di essere così rumoroso, il segnale esce chiaro
VOGLIO CHE TUTTI SAPPIANO CHE MOZO E' QUI
Vado in onda in onda in onda

.......
PG II un disco senza pretese, un pop elettronico, sugli schemi della nuova onda, la new wave, prodotto da Robert Fripp
Non ottiene molto successo internazionale, come sempre del resto e per fortuna aggiungo io
Quando le cose diventano troppo grandi, non me ne fido più. Se vuoi mantenere il controllo devi farle restare piccole (D.I.Y.)
I messaggi poi sono PAURA e' la madre della VIOLENZA. E poi EXPOSURE scritta insieme a Robert Fripp, SPAZIO, SPAZIO è ciò di cui ho bisogno, di cui mi nutro, sarà reinterpretata nel disco EXPOSURE di Robert Fripp con la frase " E' IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE UNO SCOPO SENZA SOFFRIRE". In questo II album i suoni del frippertronics si fanno sentire, sentiamo molto l'impronta del pazzo Robert Fripp dei suoni King Crimson, un album che e' un capitolo a parte nella storia di Gabriel, ripreso poi secondo me in maniera più esaustiva e ricco di influenze e ritmi etnici nell'album SO
Passano due anni (1980) ed esce il III album senza titolo anch'esso, stessi caratteri per scrivere PETER GABRIEL sulla copertina, (nome in codice MELT o MELTING FACE)
I messaggi di quest'album sono innumerevoli, anche i suoni sono completamente diversi, ricchi di percussioni e di uno stile nuovo che inizierà ad influenzare non pochi musicisti, anche nel modo di suonare lo stesso Phil Collins, riprende parte delle sonorità del pezzo Intruder nel suo brano In the air tonight.
In questo terzo album intervengono moltissimi musicisti, David Rhodes, chitarrista dei semi sconosciuti RANDOM HOLD, John Giblin bassista dei BRAND X, che sostituisce in quasi tutto il disco Tony Levin, impegnato in un progetto cinematografico, il percussionista Morris Pert e l'immancabile Robert Fripp. Ci sono poi ospiti di lusso come Paul Weller degli STYLE COUNCIL, Kate Bush e DAVE GREGORY pregiata chitarra degli XTC.
Un disco minimalista in ogni caso, essenziale
In musica come in ogni altra forma artistica, sosterrà Peter Gabriel in alcune interviste dell'epoca, quel che non si suona e non si dice è importante quanto ciò che si suona e si esprime esplicitamente; e la sottrazione di elementi aggiunge in realtà una qualità elusiva e misteriosa alla musica stimolando la fantasia e l'immaginazione dell'ascoltatore
Se i primi due album sono almeno in parte il prodotto di un autore in cerca di stile, Gabriel lo trova in questo terzo album.
Non sa forse che il III e' un punto di partenza per le sue nuove sperimentazioni ed influenze future.
Alcune strofe di questo album dicono:
Dovete prendermi così come sono, quel che e' stato e' stato, non mi interessa più (I don't Remember)
Biko (è un tributo a un uomo, a una razza e al tempo stesso e' un atto di accusa verso l'intera umanità. Un tocco umano, nonostante la palese inumanità di un assassinio, il senso e l'evidenza di una tragedia: la forse facile e banale assonanza tra biko e because rende tutto ancora più evidente.
( con un soffio si può spegnere una candela, ma non un incendio, quando la fiamma ha preso, il vento la trasporta sempre più in alto) Biko diventa un inno, studiato appositamente per creare un'emozione intensa, è ripreso poi successivamente da Robert Whyatt e poi dai Simple Minds, Joan Baez, Manu Dibango.
E poi troviamo GAMES WITHOUT FRONTIERS, giochi senza frontiere guerra senza lacrime, dedicata alle 43.000 vittime del Nicaragua.
W.O.M.A.D.
L'estate del 1982 e' invece una stagione di svolta, a luglio con un festival organizzato a Shepton Mallet, nasce la grande avventura del WOMAD Il World Music, Arts and Dance dedicato alla valorizzazione delle musiche etniche.
Due mesi dopo arriva PG IV, il capitolo più ambizioso, frutto della ricerca di due anni di sperimentazione, un disco febbricitante, visionario, oscuro, eccitato. Sempre senza titolo questo album assume il nome in codice di SECURITY
E' un album che alza la posta di PG III, sulla strada della definitiva contaminazione "world" della musica occidentale.
Tribalismo e tecnologia, magia bianca e razionalismo vittoriano, maschere rituali, la riscoperta dell'io primitivo e il villaggio elettronico di MacLuhan vagheggiato come occasione di riscatto per il sud del mondo.
La musica di questo IV è un miscuglio inedito di echi ancestrali e di elettronica futuribile, suona aliena e in un qualche modo familiare.
Tamburi africani e computer, drum machine e percussioni orientali, surdu brasiliani e sintetizzatori prophet inondano le trame dilatate delle otto canzoni del disco. Un etno-rock per l'era assolutamente innovativo
Il ritmo ha la mia anima (The Rhythm of the heat), basterebbe questa canzone per capire che qui l'Africa non e' più una semplice cartolina che ti arriva nella tua cassetta postale, spedita da un amico, in questa canzone si assaporano i colori, le decorazioni, insomma è un battito interiore che si impossessa dell'anima dei musicisti, un ritmo implacabile di percussioni che arrivano da lontano.
Peter Gabriel crede che per essere vicino al suo pubblico, deve far parte di esso e durante i concerti con il pezzo LAY YOUR HANDS ON ME, si butta letteralmente in pasto al pubblico che lo fa roteare, lo sveste, lo sconquassa, insomma un volo senza rete un'atto estremo di offerta del performer al suo pubblico, un modo di rendersi vulnerabile
E poi Wallflower, un canto nomade per un prigioniero politico, ispirato ai reportage di Amnesty International sulle torture subite dai detenuti per motivi di opinione in ogni parte del mondo, una seconda Biko, canzone ripresa dal vivo dai Movin Hearts di Donal Lunny, un gruppo folk irlandese tra i più politicizzati degli anni 80.
San Jacinto invece e' un affresco musicale solenne e imponente come i panorami del Grande Ovest americano fra cui è ambientato (la località del titolo si trova in California poco distante da Palm Springs) una dedica accorata ai figli sbandati della nazione indiana, in bilico fra rivendicazione orgogliosa delle proprie tradizioni culturali e cedimento alle barbarie consumistiche. Da una parte serpenti a sonagli, stregoneria e riti di iniziazione, dall'altra motel da quattro soldi, steak house e discoteche che punteggiano come escrescenze cancerogene la terra sacra e millenaria della tribù pellerossa.
Un disco troppo elaborato e ricco di sensazioni per riuscire a far presa sul grande pubblico.
Il tour del IV e' ricco di date i fans sono esterrefatti dalle rappresentazioni mimiche, dai modi di muoversi di Peter Gabriel, nasce un nuovo modo post genesis di esprimere attraverso la mimica e le danze la sua musica…
Molte cose stanno cambiando nella testa di Gabriel e trova il tempo per fermarsi a riflettere dopo la fine del tour.
Due mesi prima dell'uscita di PG IV, era uscito un doppio album dal titolo MUSIC & RHYTHM destinato a finanziare le attività del festival di WOMAD, un gustoso patchwork etnico che assemblava suggestioni esotiche di Nusrat Fateh Ali Khan, dei tamburi del Burundi, dei canti balinesi, con le pulsazioni rock di David Byrne, e poi XTC e Beat, l'avanguardia di John Hassell, Peter Hammill, Holger Czukay, conteneva l'inedita Across The River di Peter Gabriel.
Nel 1983 esce PLAYS LIVE su richiesta del mercato americano, poi in sequenza collaborazioni di Peter Gabriel con la Tom Robinson Band (i brani "Listen To The Radio" e "Atmospherics"), collaborazioni con Laurie Anderson per la scrittura del brano Excellent Birds nel disco Mister Heartbreak, una partecipazione per l'album No Jacket Required di Phil Collins, poi alcune canzoni scritte per il mondo cinematografico "Walk Through The Fire per la colonna sonora di Against All Odds di Taylor Hackford, l'indimenticabile Out Out infilata nel commento sonoro del Gremlins di Joe Dante, precedono la realizzazione di una soundtrack vera e propria nel 1985 per il film Birdy di Alan Parker.
Nel maggio del 1986 esce il suo quinto album dal titolo SO. Questa volta abbiamo un titolo e Peter Gabriel compare in copertina con la sua vera faccia, senza graffi, corrosioni, gocce di pioggia o altre cose che possono nascondere il suo vero volto, registrato con mixer SSL, registratori multi traccia, workstation digitali e noise gate, ricco di effetti, con uso di Computer Macintosh, nella sua nuova stanza da giochi, gli studi della Real World, ricavati nei locali di un antico mulino ad acqua nei pressi del villaggio di Box, protetto dai boschi e dai ruscelli del Witshire.
In questo album compaiono collaboratori importanti, come Nile Rodgers, Jim Kerr dei Simple Minds, Bill Laswell, Stewart Copeland, ex Police, la solita Kate Bush, e Yossou N'Dour, all' epoca sconosciuto all'occidente, un cantante senegalese.
Le canzoni di So sono tutte concepite e realizzate nel modo essenziale, la sperimentazione è meno evidente, non ci sono suoni bizzarri usati gratuitamente. Al contrario tutta la più recente tecnologia è completamente assorbita nella musica.
Sintetizzatori e tastiere elettroniche, percussioni africane e drum machines, bassi tellurici e chitarre elettriche sferzanti, insomma gli ingredienti classici del "menu gabrielliano" , tessono fitti intrecci lungo tutto il percorso dell'album. Questo non è il disco "africano" di Gabriel né il suo album "minimale". Il suono che Gabriel e il produttore Daniel Lanois elaborano per SO, è un suono denso e vaporoso, avvolgente e stratificato, che il giornalista americano Jock Baird paragona a una nuvola gassosa. Un disco destinato a fare scuola e diventerà un marchio di fabbrica inseguito da tutte le produzioni trendy degli anni successivi (Joni Mitchell, Robbie Robertson, Toni Childs, ed altri artisti che si rivolgeranno a Gabriel e al suo gruppo di collaboratori per riprodurre l'essenza nei loro dischi di fine anni 80).
Un disco che contiene tra le altre due canzoni ( Red Rain e That Voice Again) ultimo granello del percorso che riconduce alla "parabola" del personaggio immaginario di Mozo.
E' il periodo dove compaiono i primi videoclip nelle televisioni musicali e Gabriel che ha sempre sognato l'accostamento musica & video, fa uscire alcuni videoclip che porteranno a conoscenza del grande pubblico alcune sue canzoni, come ad esempio Sledgehammer e Big Time.
L'unica canzone dell'album fuori tono e' il recupero di una sua vecchia canzone, sempre cantata dal vivo e mai pubblicata sino ad ora, si chiamava Milgram's 37 e qui ha un nuovo titolo, We Do What We're Told, suona come un intrusione ingombrante, con un senso di insinuante ossessione che rammenta le pagine più claustrofobiche di Roger Water, e per finire solo su cd e non su vinile compare la rielaborazione della Excelent Birds, che qui prende il titolo di This Is The Picture. In questa canzone riaffiora la sagoma del musicista ricercatore, del matematico del pentagramma che ama frequentare Brian Eno, Fripp e gli altri nomi dell'intellighenzia avant-garde.
In Your Eyes è invece una celebrazione di vita e di danza, che esplode in tutta la sua potenza nelle rappresentazioni dal vivo, dove la fine della canzone diventa una sorta di danza collettiva e tribale.
Peter Gabriel, dice:
Quando sono venuto a contatto con la musica africana sono rimasto affascinato dalla giustapposizione tra amore spirituale e amore sessuale e romantico. Nelle loro attività religiose, gli africani includono la loro sfera sessuale, e nelle loro attività sessuali e romantiche includono la loro sfera spirituale, mentre in Occidente tendiamo a dividere queste due entità. Nelle canzoni d'amore africane tradizionali non è mai chiaro se le parole esprimano un amore terreno o un amore divino. In una condizione di equilibrio, l'esperienza amorosa personale contiene sempre un elemento di sacralità. Con In Your Eyes ho cercato di integrare le due dimensioni rendendo ambiguo il testo.
Dalle scintille creative della coppia Gabriel - N'Dour scaturirà qualche hanno dopo Shaking The Tree, un afro-rock confezionato in lode alle donne d'Africa e di tutto il mondo e come critica ad una società prevalentemente maschile. Una canzone che subirà nel corso del tempo molte trasformazioni. Una canzone che potrei definire "lavori in corso" un'opera artistica in divenire che darwinianamente sopravvive alle mutazioni ambientali attraverso le evoluzioni successive.
Nel 1989 esce Passion la colonna sonora dell'ultima tentazione di Cristo film del regista Martin Scorsese.
Per Peter Gabriel però il completamento della colonna sonora è solo la prima tappa di un viaggio destinato a portarlo più lontano. Il lavoro accurato di ricerca sulle fonti e esplorazioni intraprese allo scopo di collocare realisticamente gli scenari musicali della pellicola gli aprono un mondo di nuovi linguaggi espressivi, mettendo a confronto con teorie musicali, metodi do scrittura e tecniche di arrangiamento affatto diversi da quelli che un musicista occidentale è abituato a maneggiare.. Lavora gomito a gomito con musicisti africani e asiatici, mette piede in territori musicali che fanno vacillare più di una volta la sua fede nei principi armonici e melodici della musica occidentale.
Passion è come un'opera autonoma, una grandiosa sinfonia etnica. Per Peter ha significato questa esperienza il fare ricerche nell'ambito della musica medio orientale, apprenderne i ritmi.
Non ci potrebbe essere stato modo migliore per inaugurare la nuova etichetta discografica di Peter Gabriel, la Real World, già studio di registrazione per l'album So. La Real World nasce come etichetta discografica che Gabriel ha voluto dedicare all'esplorazione senza frontiere delle musiche del mondo. Passion è un appassionato atto di fede a queste aspettative, nelle sue promesse della contaminazione culturale, dove per riprodurre suoni negli scenari nordafricani che fanno da sfondo alla vicenda Gabriel, chiama in studio musicisti provenienti da ogni parte del mondo, dal Ghana, Costa D'Avorio , Nuova Guinea, dal Bahrain, poi Turchi, Egiziani, Pakistani, Indiani, marocchini, senegalesi, brasiliani. Per chi volesse cimentarsi nella complessa geografia del disco, per approfondire le molteplici sorgenti d'ispirazione, una mappa preziosa è fornita da Passion Sources, in cui sono raccolte incisioni di Nusrat, Baaba Maal, Shankar, Fatala, Abdul Aziz El Sayed e altri musicisti che lo hanno ispirato.
Nel 1992 esce Us, un disco più vicino ai ritmi e alle influenze etniche vissute da Gabriel nel periodo recente.
US e' un disco autobiografico, che parla delle sue vicende personali. Un disco che si rifà molto alle sonorità di Passion, in particola modo con il brano Fourteen Black Paintings.
Il testo di questa canzone dice:
"Dal dolore nascono i sogni, dai sogni giungono le visioni, dalle visioni nascono gli uomini, dagli uomini scaturisce l'energia e dall'energia viene il cambiamento."
Anche US esce sotto l'etichetta Real World sotto la voce England.
Bellissime le canzoni Come Talk To me, Secret World , Loved to be Loved, e Washing in The Water
I pezzi che faranno più successo commerciale sono invece Digging in the Dirt ( bisogna sporcarsi le mani per portare a galla i demoni, i quali sono potenti quando restano sotto terra ma perdono forza se vengono esposti alla luce) e Steam un pezzo abbastanza funky, rifatto in chiave acustica con sonorità più vicine al Gabriel vecchia maniera, nella versione che compare su un Mix, dal titolo Quiet Steam.
Dopo questo periodo passano 7 lunghi anni, siamo ai giorni nostri.
In questo stralcio di tempo Peter Gabriel ha collaborato con vari personaggi dell'area musicale, scrivendo insieme ai Deep Forest il brano "While The Earth Sleeps" per il film Strange Days, scrive un brano per la colonna sonora del Film Philadelphia "Love Town" e "I greeve" per il più recente City Of Angels.
Sta lavorando da tempo insieme a Brian Eno e a Laurie Anderson ad un progetto ambizioso, una specie di DysneyLand per adulti, potrei dire un Gabrielland, dove lo spettatore e' parte attiva, può giocare e ridisegnarsi i percorsi, una specie di percorso che cambia a seconda delle scelte effettuate.
Questo può essere in parte già visibile nel suo CD ROM Eve, un vero capolavoro della multimedialità.
I CD ROM - La Multimedialità 
E' stato il primo artista a realizzare dei CD ROM multimediali, dove l'utente può giocare ascoltando musica e scoprendo paesaggi e situazioni diverse, esplorare l'interno dello studio di registrazione della Real World e un sacco di altre cose difficili da descrivere.
XPLORA 1 e' un cd rom sorprendente, per vederlo tutto occorre veramente pazienza. Si possono fare tante cose. In alcune Aree non e' consentito andare se non si ha il pass. Questo pass lo si trova navigando in tutti i labirinti del percorso, foto di Gabriel quando era piccolo, curiosare nello studio di Bath, e sentire le prime versione di alcuni suoi pezzi sentire cose completamente inedite, farsi la propria versione di Digging in the dirt e salvarsela in un file, scoprire oggetti da mettere in una valigia e poi quando tutto e' completato, un regalo più regali, vengono depositati in una sottodirettrice di xplora1.Si può sentire tutto quello che e' stato prodotto dalla etichetta Real World, dell'Asia, Africa, Indonesia e da tutto il mondo.
REAL WORLD ha senz'altro contribuito al nascere di una musica nuova che influenzerà sempre più la musica occidentale tradizionale.
"EVE" o EVE-O-LUTION, esce a Marzo 97.
E' un CD ROM che non finisce di stupire. All'inizio il cursore del mouse e' uno spermatozoo che deve entrare nell'ovulo. Una volta entrato si arriva in un Mondo tutto da scoprire ...l'ipotetico Paradiso, ma una valigia che contiene oggetti si apre e tutti gli oggetti si sparpagliano ovunque. Sta al viaggiatore virtuale ritrovarli passando attraverso vari scenari che rappresentano altrettanti mondi. Ogni oggetto ritrovato mette a disposizione un suono che utilizzato dal viaggiatore, da' la possibilità di comporre innumerevoli inedite versioni di "Come Talk To Me", "In Your Eyes" "Shaking The Tree" " Passion", di salvarle e riascoltarle. Il bello e' che non e' così facile individuare all'interno degli scenari le azioni da compiere per passare al livello successivo. Se gli oggetti non vengono trovati tutti, entrando in uno scenario successivo non si ha l'accesso per altri mondi e sbagliando delle azioni, si giunge irrimediabilmente in un vicolo chiuso: "Le Rovine" E' triste essere nelle rovine, e' una sensazione vermante angosciante che non vorrei succedesse mai nella realtà. Col passare del tempo, attraverso vermi trovati e depositati in una valigia, ecco rispuntare la vita. Appare un bambino e piano piano si arriva in un nuovo mondo, dove forse l'uomo non ha piu' possibilita' di agire. Si vedono immagini di uomini ad un certo punto o meglio di una donna, che rimane immobile come se fosse impalata, senza possibilita' di farla muovere, e....insomma non posso mica raccontarvelo tutto.
Il Millenium Dome
Il Millenium Dome
Sta lavorando al progetto Millenium Dome un evento che vedrà il suo culmine alla fine dell'anno, e proseguira' per un po' di tempo, costruito sulle rive del Tamigi, sarà un grandissimo evento musicale e di danze, con spettacoli mimici e tante altre cose che mi sono ancora oscure. Per questo evento ha pronto un brano che suonerà insieme a 106 elementi d'orchestra. Ma poi le cose non sono proprio così come vengono dette prima che accadano. Per questo evento del millenium dome, Peter Gabriel realizza una vera e propria colonna sonora, che fa da sottofondo agli eventi dello show. A otto anni di distanza da "US" esce quindi un nuovo lavoro per Peter Gabriel. Una colonna sonora che sorprende non poco i fans di Gabriel, ricca di suoni e di atmosfere che racchiudono come un puzzle, tutte le sonorità degli anni passati. Questi suoni completamente rielaborati e rivisti nello stile Gabriel, danno vita a nuove canzoni, a nuove sensazioni che entrano nella pelle. L'album si chiama "Ovo", è una vera e propria storia con personaggi a fumetti. OVO è di fatto il nome di un personaggio della storia....una storia che narra l'evoluzione umana attraverso le generazioni di una famiglia, padre, madre e figlio, con diversi interessi e conflitti generazionali.

OVO


I personaggi di OVO
OVO è ricchissimo di sonorità etniche frutto del lavoro di Gabriel con i musicisti della "Real World" e con musicisti di fama mondiale non legati alla sua etichetta, come Richie Havens, Nenen Cherry, Paul Buchanan, Iarla O' Lionaird. Ad ""Ovo" prendono parte tra gli altri anche i due musicisti più affezionati a Gabriel che da tempo suonano con lui, Tony Levin (al basso),David Rhodes (alla chitarra), ed Elisabeth Fraser, splendida voce dei Cocteau Twins. Tra i pezzi vi segnalo "The time of the turning", "The tower that ate people", la bellissima "Downside-up", e la splendida "Make Tomorrow" OVO contiene inoltre tracce interattive da vedere sul computer, una vera e propria storia con i personaggi qui sotto raffigurati:
UP il nuovo disco che uscirà nel 2002 ?
UP potrebbe essere questo il titolo del prossimo disco di Gabriel, un progetto che dovrebbe essere ben più ampio, dove si parla di UP The Gange UP The Nilo, ci sono pronte ora circa 36 canzoni, che Peter Gabriel continua ad elaborare insieme all'ingegnere del suono Dickie Chappel e l'ausilio di Meabh Flynn, al quale e' toccato il compito di passare in rassegna le sedute di registrazione via via accumulatesi e di riprocessare nella memoria di un computer migliaia di frammenti sonori, destinati a costruire una "biblioteca" di sample ritmici che il musicista può richiamare direttamente dalla sua tastiera. UP dovrebbe essere a quanto si capisce ora, un paziente lavoro di collage di suoni, di un ennesimo studio sul ritmo applicato a linee melodiche e accordi che Gabriel, per la prima volta, ha cercato anche con le corde di una chitarra. Si sa che alcune delle registrazioni per UP sono state effettuate in Senegal con i percussionisti Babacar e Hassan, che l'immagine unificante dell'album e' quella del fiume e che Gabriel si è spinto fino a Rio delle Amazzoni, sul Nilo e sul Gange a registrare con uno studio mobile
UP, TITOLI CONOSCIUTI
Signal To Noise
Funk Bone
Clap Trap
Sagrada
Macca
The Way Home
Tremolo
Wet Up
Egg Pain
Sky Blue
Velvet
Courage
Escape
Man Juan

"n.d.r....rimarranno questi i titoli?"
Luoghi di Registrazione
Meribel, France
Dakar, Senegal
On the Amazon, Brazil
Bagni di Lucca, Italy
Writing Room, Big Room and Peter's Studio at RealWorld, UK

Personale della Produzione
Ingegnere del Suono: Richard Chappell
Assistente dell'Ingegnere del Suono: Meabh Flynn
Ingegnere della Programmazione: Marcus Dravs
Ingegnere nella RealWorld Big Room sessions: Ben Findlay

Richard Chappell ha lavorato prevalentemente per Peter Gabriel in 'Us' e 'Secret World Live' , New Order ('Technique' and 'Republic'), Youssou N'Dour ('Lion') ed in vari dischi prodotti dalla Real World
Meabh Flynn ha lavorato come assistente all'ingegnere del suono in King Crimson ('VROOOM'), con Luka Bloom e con gli artisti della RealWorld
Ben Findlay e' un abituale ingegnere e assistente al suono per numerosi artisti della RealWorld e anche per Peter Gabriel ('Us'), New Order ('Republic'), James ('Wah Wah') and Wet Wet Wet ('10').
Marcus Dravs ha lavorato con Bjork e ha prodotto Joseph Arthur's album.
I Musicisti in UP
Peter Gabriel: Vocals/Keyboards/Guitar
David Rhodes: Guitar
Tony Levin: Bass/Stick
Manu Katche: Drums/Percussion
Steve Gadd: Drums
Youssou N'Dour : Vocals
Yacine Ould Nana (from Mauritania): Vocals

Dalla Youssou N'Dour's band:
Babacar Faye: Senegalese Percussion (e.g. Sabar, Djembe)
Habib Faye: Bass/Keyboards
Hassan ????: ????
B'Net Houariyat: ???? (Dovrebbe essere la cantante marocchina del gruppo di Youssou N'Dour)
Gopal Shankar Misra: Vina (uno strumento simile al Sitar)
Hukwe Zawose and his nephew Charles (from Tanzania): Thumb Piano



... da notizie di maggio 2002, dal sito ufficiale, il nuovo disco potrebbe anche intitolarsi I/O (Input/Output). Nel sito ci sono alcuni filmati di presentazione del nuovo album e l'invito ad iscriversi al Full Moon Club per partecipare al forum di discussione, inviare up_card e altro ancora...
Peter Gabriel attraverso il Full Moon Club lancia appunto un sondaggio per decidere se continuare a chiamare l'album Up o I/O. Il sondaggio si conclude con la scelta da parte dei fans del titolo Up.
Up esce il 21 settembre 2002 con 10 canzoni (11 canzoni nel Cd Promozionale)
(vedi dettaglio nella discografia)




Non ci sarebbe stata questa biografia senza l'aiuto di queste fonti che parlano dell'Artista
Peter Gabriel " Edito- Inedito - Inatteso" Edizioni Sconcerto
Peter Gabriel " Sognando un Mondo Reale" di Tommaso Ridoli Edizione Gammalibri
Peter Gabriel "Suoni Senza Frontiere" di Alfredo Marziano edizione Auditorium
Peter Gabriel " di Armando Gallo"
Peter Gabriel " Il sito Ufficiale" (http://www.petergabriel.com)
Peter Gabriel " Il Canale Musica di RecSando" - Rete Civica San Donato Milanese http://www.recsando.it/mm_forum/musica
Peter Gabriel " i servizi "giornalistici " di RadioCodaRitorta" 

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