martedì 13 maggio 2025

La chiamata della Sequoia Il giorno in cui la notizia trasformò il tempo

 

La Chiamata di Sequoia

 
Nell’anno 2027, l’umanità entrò in una nuova fase: il Rinascimento Digitale. Ma tutto iniziò da un evento apparentemente casuale: Donald Trump, ritiratosi a vita privata in una lussuosa villa tra Istanbul e la rete neurale globale, decise di fare una chiamata. Una sola. A due uomini: Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

L'obiettivo era uno solo, dichiarato in modo tanto semplice quanto inquietante: “Ragazzi, la guerra è uno spettacolo finito. Facciamo pace. Ma la facciamo a modo mio.”
 
Il luogo prescelto fu Istanbul, ora interamente alimentata da server quantistici e gestita da iPapa, un'intelligenza artificiale ispirata all'attuale Pontefice, che nel 2025 aveva rilasciato il celebre messaggio “Disarmiamo la comunicazione da odio, pregiudizi e fanatismi”. Il Vaticano, nel frattempo, si era fuso con un consorzio etico di tecnologi spirituali cingalesi.
Nell’ombra, però, si muovevano altre forze. Hamas, dopo una trattativa segreta con gli Stati Uniti — condotta da un interprete poetico afghano — aveva liberato Edan Alexander, l’ultimo ostaggio vivo, in cambio della promessa di un campo quantico per l’agricoltura rigenerativa a Gaza. Israele non fu invitato. L'India protestò: “Trump si illude di decidere le guerre del mondo da solo. Non ci basta un iPhone in vetro per dimenticare il Kashmir.”
Nel frattempo, la Apple — ora ribattezzata Alkemia Inc. — aveva lanciato macOS Sequoia 15.5, un sistema operativo installabile sugli alberi. Sì, alberi. In alcune città-pilota, come Bologna, Tel Aviv e Chandigarh, le querce centenarie venivano dotate di neuroni sintetici e comunicavano fra loro tramite AirDrop vegetale.
L’iPhone del 2027 era diventato una leggenda urbana: tutto in vetro, senza soluzione di continuità, capace di riflettere i pensieri dell’utente e, in certi casi, i ricordi non ancora accaduti. Alcuni dicevano che il vetro provenisse dal piombo trasmutato in oro dal Cern, grazie a una scoperta marginale e temporanea, ma di enorme potenziale simbolico.
In uno di questi esperimenti, però, accadde l’imprevisto. Il piombo-oro — così veniva chiamato quell’elemento ibrido — divenne stabile per 27 secondi, abbastanza per incidere su una lastra d’oro un messaggio: “Il tempo è una pizza. Noi siamo la farcitura.”
Nessuno comprese davvero il significato. Ma da quel giorno, il prezzo della pizza salì vertiginosamente. Alcuni dissero che il piombo-oro influenzasse la lievitazione cosmica. Altri sospettavano l’intervento di una setta chiamata "Gli Impastatori del Futuro", con sede a Napoli e base segreta sulla Luna.
Nel frattempo, il mondo sembrava trattenere il fiato. Le guerre rallentavano, le religioni si aggiornavano, la fisica tornava ad avere una morale. E da un vecchio server dimenticato, partì un ultimo segnale, firmato da iPapa:
“Abbiamo creato l’oro. Ora creiamo valore.”
E così cominciò l’Era della Sequoia, dove ogni cosa era interconnessa, ogni parola registrata, ogni memoria trasformata in energia, e la pace — finalmente — divenne un algoritmo condiviso

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